Il primo documento storico riportato dagli statuti padovani e dall'archivio di Stato di Venezia, da cui risulta il nome "Villa Comitis" (Villa del Conte), è un atto di donazione fatto dai conti Camposampiero ai monaci di S. Eufemia di Villa Nova (oggi Abbazia Pisani), in data 29 Aprile 1085. Questo atto attesta che Abbazia Pisani e Villa del Conte, con la sua chiesa intitolata a Santa Maria, erano centri abitati ben consolidati ancor prima del XI secolo. Questi territori, fin dall'epoca dell'occupazione Longobarda, appartenevano alla Diocesi di Treviso, che aveva un suo centro spirituale in San Donato di Cittadella.
Altri importanti reperti archeologici di questi ultimi anni, hanno permesso di ritornare indietro nel tempo. Nel gennaio 1996, eseguendo gli scavi per l'installazione di un moderno impianto di riscaldamento della chiesa, previsto per i lavori di restauro totale che andarono dal 1994 al 1996, è stato rinvenuto uno strato di pezzame laterizio di epoca esclusivamente romana, a circa un metro di profondità dal livello del pavimento.
Purtroppo, l'impellenza dei lavori in corso non ha permesso di approfondire ulteriormente la ricerca e le indagini, ma la pianta con tre navate, una centrale e due laterali, emersa dagli scavi, ripeteva un modello di struttura molto diffuso nell’XI secolo, definito basilicale. Possiamo, quindi, presumere che la data di costruzione sia stata fra il 1100 e il 1200, nello stesso periodo in cui è avvenuto il passaggio di appartenenza dalla diocesi di Treviso a quella di Vicenza. Verso la fine del 1200 era già stata nominata la nuova patrona S. Giuliana mentre la precedente titolare Santa Maria continuerà ad essere ricordata e citata ancora per molto tempo.
L'orientamento della struttura era esattamente opposto a quello della nostra attuale chiesa: l'entrata era ad ovest e l'abside era rivolta ad est. Questa tipologia costruttiva deriva da disposizioni conciliari che invitavano i sacerdoti a celebrare la Santa Messa rivolgendosi verso il sole nascente (sol invictus), che rappresentava Cristo. L'area interna dell'edificio era di circa 200 mq, quasi la metà di quella attuale, ma sufficiente a contenere i fedeli della comunità di allora.
Il primo inventario rinvenuto presso la curia di Vicenza relativo ai beni della chiesa di Santa Giuliana risale al 1444, mentre era rettore don Nicolò da Venezia. Veniamo a sapere che era dotata del fonte battesimale e di tre altari ben arredati e corredati di calici dorati e croci d' argento. L'altare maggiore era dedicato a Giuliana, patrona della chiesa, mentre gli altri due ancora non avevano titolari. Solo successivamente, 1549, il secondo altare viene dedicato alla Beata Vergine Maria; Assumerà poi il titolo del Santo Rosario nel 1634. Il terzo venne onorato a San Giovanni Battista nel 1669, mentre nel 1718 verrà consacrato a San Giuseppe.
Non vi sono invece molte notizie riguardanti la successione dei vari sacerdoti preposti alla direzione della chiesa, poiché molti documenti furono smarriti.
Per approfondire la storia della nostra chiesa, con le sue opere e i suoi ministri, consigliamo la lettura del libro “Chiesa parrocchiale di Villa del Conte” di Igino Tonin.